CURIOSITÀ

Quale legno per cosa?

Il faggio, dura a lungo, anche se si consuma abbastanza rapidamente;
La quercia (e quindi cerro, leccio e roverella), dura a lungo ma ha il difetto di generare temperature inferiori a quelle del faggio.

Il corbezzolo, ha la caratteristica di perdere il 40% del suo peso in soli due mesi dal taglio, cosa che non lo rende reperibile sul mercato. Inoltre, essendo un albero da frutto è usato per aromatizzare gli arrosti ma non per fare fiamma e brace.

Il castagno, produce temperature elevate durando anche a lungo; L’unico inconveniente è che scoppietta innalzando spesso fiamme, fumo e scintille che in molti casi sono pericolosissime.

Gli alberi da frutta (melo e mandorlo). Bruciano lentamente con una fiamma pulita e lievemente aromatica e sono ottimi per ravvivare il fuoco o rifinire le cotture come è il caso della vite e dell’arancio (di cui si usano i rami più piccoli). Non ne prediligiamo l’uso a causa dei trattaementi con pesticidi ai quali sono spesso sottoposti gli alberi frutto.

Il carpino nero, produce ottime braci che rimangono calde a lungo ma brucia con difficoltà, lentezza e poca fiamma.

La legna forte invece è più compatta, la combustione è più lenta con fiamme corte, dura di più ed è più adatta al riscaldamento domestico e per le cotture di pane e pizze.Noi trattiamo la seconda con particolare attenzione al faggio.

Cambiamento climatico e legna. Quanto è ecologica la legna?

Il cambiamento climatico e i gas serra sono un problema di portata planetaria e sicuramente il reperimento delle energie rinnovabili è una delle sfide del futuro.
Paradossalmente e contrariamente a ciò che si potrebbe pensare il legno è annoverato tra queste sia perché naturalmente rinnovabile e di grande aiuto all’ambiente nel periodo di ac-

Perché consigliamo spesso
la scatola di “quadrotti”.
Quale è il vantaggio?

Si tratta di legno ad alta stagionatura ottenuto dalla segagione di tronchi di legno di faggio (ma lo facciamo anche di quercia su richiesta) e dalla stagionatura “alare” di queste lastre che solo quando hanno raggiunto i nostri severi standard di stagionatura vengono segate in quadrotti (listelli) e imballate nel cartone.

crescimento sia per i residui che attualmente risultano tra i più bassi tra tutti i combustibili.
Del pari anche nella cottura il suo uso sapiente lo rende uno dei combustibili preferenziali.
Anche l’elettricità che talvolta siamo portati a pensare essere una delle fonti più pulite talvolta è prodotta con carbone, combustibili fossili o ener-

I vantaggi del cartone sono molteplici.
Maggior facilità di stoccaggio, maggiore pulizia dell’ambiente lavorativo, maggior facilità di trasportabilità, maggior facilità di gestione del peso atteso che ciascuno di essi pesa approssimativamente quanto l’altro.
Molte volte la domanda che ci viene posta è “quanto ci lavoro con una scatola”?

gia nucleare.
In base a tali principi noi di Del Prete Legnami puntiamo molto su legna da bosco ceduo controllato, sottoposta a segagione senza lubrificanti tossici e controllata in tutte le fasi produttive.L’ambiente si tutela prima a casa propria.

A questa domanda è difficile rispondere perché i fattori che intervengono sono tanti. Da quasi un cartone a un cartone e mezzo sarebbe una risposta ma non sarebbe una risposta precisa.

Quale legno per cosa?

Il faggio, dura a lungo, anche se si consuma abbastanza rapidamente;
La quercia (e quindi cerro, leccio e roverella), dura a lungo ma ha il difetto di generare temperature inferiori a quelle del faggio.

Il corbezzolo, ha la caratteristica di perdere il 40% del suo peso in soli due mesi dal taglio, cosa che non lo rende reperibile sul mercato. Inoltre, essendo un albero da frutto è usato per aromatizzare gli arrosti ma non per fare fiamma e brace.

Il castagno, produce temperature elevate durando anche a lungo; L’unico inconveniente è che scoppietta innalzando spesso fiamme, fumo e scintille che in molti casi sono pericolosissime.

Gli alberi da frutta (melo e mandorlo). Bruciano lentamente con una fiamma pulita e lievemente aromatica e sono ottimi per ravvivare il fuoco o rifinire le cotture come è il caso della vite e dell’arancio (di cui si usano i rami più piccoli). Non ne prediligiamo l’uso a causa dei trattaementi con pesticidi ai quali sono spesso sottoposti gli alberi frutto.

Il carpino nero, produce ottime braci che rimangono calde a lungo ma brucia con difficoltà, lentezza e poca fiamma.

La legna forte invece è più compatta, la combustione è più lenta con fiamme corte, dura di più ed è più adatta al riscaldamento domestico e per le cotture di pane e pizze.Noi trattiamo la seconda con particolare attenzione al faggio.

Cambiamento climatico e legna. Quanto è ecologica la legna?

Il cambiamento climatico e i gas serra sono un problema di portata planetaria e sicuramente il reperimento delle energie rinnovabili è una delle sfide del futuro.
Paradossalmente e contrariamente a ciò che si potrebbe pensare il legno è annoverato tra queste sia perché naturalmente rinnovabile e di grande aiuto all’ambiente nel periodo di ac

crescimento sia per i residui che attualmente risultano tra i più bassi tra tutti i combustibili.
Del pari anche nella cottura il suo uso sapiente lo rende uno dei combustibili preferenziali.
Anche l’elettricità che talvolta siamo portati a pensare essere una delle fonti più pulite talvolta è prodotta con carbone, combustibili fossili o energia nucleare.
In base a tali principi noi di Del Prete Legnami puntiamo molto su legna da bosco ceduo controllato, sottoposta a segagione senza lubrificanti tossici e controllata in tutte le fasi produttive.L’ambiente si tutela prima a casa propria.

Perché consigliamo spesso
la scatola di “quadrotti”.
Quale è il vantaggio?

Si tratta di legno ad alta stagionatura ottenuto dalla segagione di tronchi di legno di faggio (ma lo facciamo anche di quercia su richiesta) e dalla stagionatura “alare” di queste lastre che solo quando hanno raggiunto i nostri severi standard di stagionatura vengono segate in quadrotti (listelli) e imballate nel cartone.

I vantaggi del cartone sono molteplici.
Maggior facilità di stoccaggio, maggiore pulizia dell’ambiente lavorativo, maggior facilità di trasportabilità, maggior facilità di gestione del peso atteso che ciascuno di essi pesa approssimativamente quanto l’altro.
Molte volte la domanda che ci viene posta è “quanto ci lavoro con una scatola”?

A questa domanda è difficile rispondere perché i fattori che intervengono sono tanti. Da quasi un cartone a un cartone e mezzo sarebbe una risposta ma non sarebbe una risposta precisa.